Ogni giorno abbiamo a che fare con dei grafici. Ci sono ad esempio quelli all’interno della bolletta della luce che ci mostrano come sono divisi i consumi per mese. Anche se di sicuro paghiamo troppo, almeno capiamo subito che cosa stiamo pagando.

I grafici nascono esattamente per questo: dare una rappresentazione visuale alla complessità dei dati. Il vero e proprio caso in cui un’immagine conta più di mille parole.

Probabilmente avrai a che fare con i grafici anche tu nella tua vita: magari li devi creare per una presentazione, oppure devi mostrare al tuo capo come sono andate le vendite nell’ultimo trimestre, oppure sei proprio tu il capo che deve mostrare alla forza vendita come stanno andando le cose e dove bisogna migliorare. Ma ti sei mai chiesto chi è stato il primo a pensare di trasporre in maniera visuale i dati per renderli più decifrabili e non solo una interminabile e incomprensibile sequenza di numeri?

Oggi vogliamo parlarti dell’inventore di istogrammi, barre e grafici a torta, croce e delizia di ogni reparto marketing e non solo.

Chi è William Playfair?

Verso la fine del 18° secolo, in Scozia nasce uno dei più incredibili e purtroppo poco conosciuti talenti multiformi dell’epoca: William Playfair.

Ingegnere, statistico, economista, giornalista, scrittore, disegnatore e molto altro, coltiva interessi diversi e ama studiare nuove soluzioni per ogni ambito. Tutto questo tra alterne fortune, considerando che ad esempio, dopo aver lavorato come ingegnere, decide di buttarsi nel commercio e aprire un negozio di oggetti d’argento a Londra che chiuderà soltanto 2 anni dopo. Eccellente come ingegnere, probabilmente meno come commerciante.

Finita la sua carriera da mercante, decide di trasferirsi in Francia e partecipare alla Rivoluzione Francese in qualità di… spia.

Convinto monarchico fedelissimo ai Reali d’Inghilterra, si trova a Parigi durante la Presa della Bastiglia e invia delle dettagliate analisi e informazioni a Londra. La sua idea era che la Rivoluzione avrebbe fatto cadere non solo la Monarchia, ma avrebbe anche aperto la strada a un dominio inglese in Francia. Purtroppo per lui questo non si avverò mai e, anzi, tornato in patria nel 1802 fu incarcerato a causa dei debiti che aveva contratto anni prima con il negozio.

Più che per queste vicissitudini però, William Playfair è ricordato soprattutto per una cosa: l’invenzione delle prime rappresentazioni grafiche dei dati.

I primi grafici

La prima timeline conosciuta, che riporta graficamente su una linea continua diverse date, è assegnata a Joseph Priestley che nel 1765 riporta in uno schema le diverse età di alcuni personaggi storici per poterle comparare.

Ma William Playfair andò molto oltre questa intuizione: inventò infatti i grafici a linea continua, gli istogrammi e il grafico a torta. Era la prima volta in cui venivano riportati in maniera creativa e comprensibile i dati generati dalle ricerche. La grande novità introdotta da Playfair univa da un lato una rigorosa scelta delle fonti e dei numeri da analizzare, dall’altra la sua abilità di illustratore gli consentì di trovare le soluzioni migliori per poter riportare tutto questo sulla pagina.

Il Commercial and Political Atlas del 1786 è considerato il libro che ha dato il via all’epoca della rappresentazione grafica dei dati. All’interno ci sono 44 grafici tra cui il primo istogramma della Storia, e ancora oggi questo libro viene considerato un modello di chiarezza nell’esposizione.

Ma per Playfair l’avventura non era ancora finita: nel 1801 pubblica lo Statistical Breviary, al cui interno troviamo il primo diagramma a torta: le proporzioni dell’Impero turco e la sua divisione tra Europa, Asia e Africa.

L’ultima opera di Playfair è una monumentale genealogia della Famiglia Reale inglese, pubblicata tra il 1809 e il 1811, in cui tramite la ricostruzione precisa di tutti i rami di nobiltà vuole dimostrare come i nobili inglesi siano un esempio di coraggio e di difensori della libertà. Un’opera grandiosa in 9 volumi, ciascuno dei quali suddiviso in 11 parti. In particolare, nel sesto volume ci sono alcune gigantesche tavole illustrate che rappresentano le diverse anime della famiglia reale con un’accurata ricostruzione dei legami di sangue.

Insomma, dopo aver inventato i diagrammi, il nostro William era stato un precursore e un grandissimo interprete anche delle infografiche.

Conseguenze

Il lavoro di William Playfair è stato fondamentale per consentire alla statistica di fare un passo in avanti cercando non soltanto di interpretare i dati per ricavarne predizioni e fotografare l’esistente, ma anche di riportare in maniera chiara e immediatamente visibile i rapporti tra i diversi numeri. Questo ha consentito di creare nuovi filoni nell’analisi economica, sociale, politica e geografica, mettendo accanto alle già note rappresentazioni geografiche della Terra anche i dati relativi a popolazione, economia e altri indicatori.

I colori, le linee e le immagini hanno dato più forza alle informazioni, consentendo di conoscere e capire meglio le relazioni e gli avanzamenti della società.

In Strike diamo grandissima importanza alla rappresentazione visuale dei tuoi dati. Scegliamo insieme a te il modo migliore per riportare i numeri in modalità grafica, consentendoti con un solo sguardo di scoprire le relazioni nascoste tra le diverse aree della produzione, della vendita e di tutto quello che riguarda la tua azienda.

E tutto questo partendo dai dati già in tuo possesso, senza la necessità di crearne dei nuovi!

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